Quanto margine lasci in magazzino?

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16 Settembre 2025

Il problema non sono le scorte, ma ciò che nascondono

Ogni anno a livello globale si perdono oltre 1,7 trilioni di dollari a causa di scorte mal gestite (fonte: IHL Group, cit. da Total Retail). Sono numeri che non appaiono nei conti economici, ma che si manifestano nei rallentamenti operativi, nelle vendite mancate e nel capitale immobilizzato. Il vero problema non è avere troppe o troppo poche scorte: è non sapere dove e perché si accumulano.

Scorte ferme = margine che evapora

Quando un prodotto resta troppo a lungo in magazzino, non solo occupa spazio: perde valore, rischia di diventare obsoleto o deteriorabile, e blocca liquidità che potrebbe essere investita altrove. Una cattiva rotazione non è solo inefficienza, è perdita di competitività.

Cosa osservare per non sprecare più

Non serve partire dagli strumenti, ma dai numeri giusti. Serve costruire visibilità interna e analizzare davvero cosa succede dentro il magazzino. Secondo Deloitte, il DIO (Days Inventory Outstanding) è un KPI strategico per valutare quanto capitale si immobilizza in media per ogni categoria di merce.

COSA POSSIAMO FARE?

  • Individuare i prodotti con bassa rotazione o giacenza cronica;
  • Analizzare il DIO (Days Inventory Outstanding) per categoria;
  • Valutare l’incidenza delle scorte sul capitale circolante;
  • Allineare domanda, acquisti e vendite con logiche operative, non con abitudini.

Il magazzino può tornare a generare valore

Ridurre la distorsione di magazzino non significa tagliare in modo lineare. Significa riconoscere quali scorte servono davvero, quali sono un’eredità del passato e quali bloccano margine senza contribuire al fatturato. Un lavoro strategico, prima ancora che operativo.

Perché il margine che cerchi, spesso, è già dentro la tua azienda. Sta fermo in magazzino, in attesa che qualcuno se ne accorga.